“Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.” (Lc 10, 33-35)
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  • Si avverte sempre più chiaramente il bisogno di poter contare su padri che sappiano svolgere il loro ruolo, unendo la tenerezza alla serietà, la comprensione al rigore, il cameratismo all’esercizio dell’autorità, perché solo così i figli potranno crescere armoniosamente…
    Omelia di Giovanni Paolo II
    nella Visita a Termoli del 19 marzo 1983
    • Centro di aiuto alla famiglia

      Progetto “Tenerezza e serietà”

    • Cosa fa?

      Il progetto di Centro per la Famiglia mira a costruire elementi di consolidamento del tessuto umano ed associativo valorizzando il ruolo della famiglia in quanto nodo centrale di ogni possibile azione contro il disagio dei minori. Sensibilizzare, sostenere nel compito educativo e formare degli adulti consapevoli delle proprie risorse relazionali determina l’evoluzione della famiglia e l’accrescimento della competenza educativa. In tal senso, la coppia genitoriale, rafforzata nella conoscenza delle proprie risorse nella relazione educativa, si trasforma in protagonista della relazione e della crescita dei membri del nucleo familiare e della comunità sociale ed ecclesiale.

      Questo progetto mira a dare alla famiglia un punto di riferimento nel territorio. Uno spazio dove la coppia genitoriale possa trovare ascolto alle proprie domande e incertezze, rinforzi e stimoli alle proprie scelte educative, accompagnamento nelle fasi più delicate del ciclo vitale della famiglia (morte di un membro, adolescenza, nascita di un figlio, separazione, ecc.), metodi di comunicazione e valorizzazione dei conflitti.

      Inoltre, un obiettivo a lungo termine è quello di sensibilizzare la comunità, a partire dall’esperienza concreta dell’essere famiglia, ad una cultura della solidarietà e dell’accoglienza.

      Un’altra finalità è quella di promuovere il benessere psico-sociale dei minori drop out e sostenerli nelle fasi più delicate della crescita mediante la creazione di spazi di ascolto e di socializzazione.

    • Come?

      Obiettivo Descrizione attività
      Favorire la creazione di una rete di istituzioni ed enti che collaborano al progetto direttamente o attraverso le proprie attività professionali e/o di volontariato. Collaborazione con il Consultorio Familiare, l’Associazione Movimento per la vita, l’Ufficio per la pastorale familiare, l’Ufficio per la pastorale giovanile, ecc.
      Rendere fruibile il servizio di aiuto alla famiglia attraverso un’informazione adeguata alla popolazione. Attivazione di uno sportello di aiuto alla famiglia con le seguenti funzioni:
      • Sostegno educativo e riduzione del conflitto (Servizio di mediazione familiare in cui si aiuta la coppia in fase di separazione a passare da una logica del conflitto ad una logica di negoziazione dove si tenga conto dei bisogni di ciascuno, genitori e figli);
      • Consulenza legale e/o accompagnamento nello svolgimento delle pratiche legali relative ai procedimenti di separazione, affidamento ed altri temi di natura familiare;
      • Insegnamento individualizzato dei metodi naturali di regolazione della fertilità;
      • Consulenza psicologica alle coppie in crisi, terapia di coppia, sostegno psicologico alla famiglia e/o membri di essa;
      • Sostegno alla famiglia adottiva e/o affidataria nell’esperienza pre e post-adottiva).
      Proporre percorsi di sensibilizzazione ed educazione all’accoglienza all’interno della comunità ecclesiale e sociale. Il fatto che nel nostro territorio siano assenti percorsi di questo tipo ci stimola a promuovere, in appoggio all’Ufficio per la pastorale familiare, iniziative in grado di contribuire alla promozione di una cultura della solidarietà come fatto comunitario e sociale. Crediamo pertanto che la comunità cristiana vada sostenuta perché accresca il proprio senso di responsabilità e la propria partecipazione nel garantire il diritto dei minori a vivere in una famiglia. In una fase iniziale, il sostegno sarà nella direzione di un accompagnamento della coppia adottiva nel pre-adozione e costituendosi come possibile punto di riferimento a livello diocesano, si potrebbero offrire prime risposte a coloro che desiderano intraprendere una esperienza di accoglienza, raccogliendo la domanda e fornendo uno spazio di ascolto e un sostegno nel percorso di orientamento.
      Inoltre, saranno svolte attività di promozione, finalizzata ad incontrare le comunità sui loro territori attraverso momenti di informazione, sensibilizzazione e confronto sulle tematiche dell’affido, dell’adozione, dell’accoglienza e del sostegno tra famiglie alfine di promuovere la creazione di una Rete di famiglie e gruppi di genitori di auto-aiuto.
      Prevenire il disagio nelle relazioni familiari mediante attività formative.
      • Percorsi di educazione alla relazione di coppia ed alla sessualità.
      • Training sulla relazione interpersonale
      • Seminari di sensibilizzazione all’accoglienza dei minori.
      • Seminari sui conflitti nella famiglia. Collaborazione con le associazioni presenti nella comunità sociale ed ecclesiale nel sostenere iniziative a favore della formazione alla genitorialità.
      Prevenire il disagio adolescenziale mediante il coinvolgimento di educatori (insegnanti, genitori, animatori parrocchiali). Laboratori espressivi teatrali finalizzati alla consapevolezza di sé nella relazione educativa ed all’apprendimento di tecniche per gestire la relazione con minori in situazione di disagio.
      Realizzare un sostegno educativo a minori drop out. Laboratorio didattico strutturato in momenti di aggregazione, sostegno educativo e sostegno scolastico.
      Predisposizione di procedure di monitoraggio, valutazione e programmazione al fine di far sì che gli strumenti diventino un metodo di lavoro e garantiscano la continuità nel tempo e la stessa efficacia dell’intervento. Si intende, con questa azione progettuale, predisporre:
      • Specifiche procedure e strumenti di gestione;
      • Organizzare un sistema di monitoraggio e valutazione.
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